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Helicobacter pylori: il piccolo batterio che può causare grandi problemi

L'immagine mostra la forma classica del batterio helicobacter pylori

Cos’è l’Helicobacter pylori?

Spesso diciamo che lo stress ci può causare bruciore di stomaco. E se invece fosse tutta colpa di un minuscolo batterio chiamato Helicobacter pylori? Questo è un batterio che ha sviluppato un’incredibile capacità: può sopravvivere nell’ambiente acido dello stomaco, un luogo dove pochi altri microrganismi riescono a resistere. Questo piccolo batterio a forma di spirale ha imparato a perforare lo strato protettivo dello stomaco e insediarsi nella mucosa gastrica, causando una serie di problemi digestivi. La sua forma così particolare gli consente di penetrare lo strato di muco che protegge la mucosa gastrica: è infatti dotato di flagelli, strutture simili a code, che gli conferiscono la capacità di muoversi e di raggiungere l’epitelio gastrico. L’Helicobacter pylori è in grado di vivere nello stomaco umano, senza causare problemi per la salute, se ovviamente l’organismo si conserva in equilibrio e le difese immunitarie sono solide, gli effetti patogeni del batterio non causano danni.

Bisogna sapere che:

  • La sua capacità di sopravvivere nell’ambiente altamente acido dello stomaco è dovuta alla produzione dell’enzima ureasi.
  • L’ureasi catalizza l’idrolisi dell’urea in ammoniaca e anidride carbonica, neutralizzando l’acido gastrico e permettendogli di sopravvivere nello stomaco. Si crea così un microambiente alcalino intorno al batterio che lo protegge dall’acidità gastrica.

Un batterio da Nobel: una svolta medica

Per gran parte del XX secolo, la medicina ha seguito un falso percorso, equivocando i sintomi: l’ulcera gastrica e duodenale veniva attribuita principalmente allo stress, all’alimentazione scorretta o all’eccesso di acidità. I pazienti erano sottoposti a lunghi ricoveri, diete restrittive e terapie sintomatiche che raramente risolvevano il problema alla radice.

Nel 1982, due medici australiani, Robin Warren e Barry Marshall, isolarono un batterio a forma di spirale nello stomaco di pazienti con gastrite e ulcera. Era l’Helicobacter pylori, un microrganismo in grado di sopravvivere nell’ambiente acido dello stomaco, considerato fino ad allora sterile.

La comunità scientifica accolse con grande scetticismo questa scoperta. L’idea che un batterio potesse causare l’ulcera andava contro il pensiero medico dominante. Il dottor Marshall, impavido, per dimostrare la sua tesi, arrivò persino a ingerire una coltura di Helicobacter pylori, sviluppando rapidamente gastrite acuta.

E fu così che, solo nel 1994, dodici anni dopo la scoperta, il National Institute of Health americano riconobbe ufficialmente il legame tra Helicobacter pylori e ulcera gastroduodenale. Nel 1996, la FDA approvò il primo trattamento antibiotico specifico, inaugurando una nuova era nella cura delle patologie gastriche. Nel 2005, Warren e Marshall ricevettero il Premio Nobel per la Medicina, consacrando definitivamente la loro scoperta.

Oggi sappiamo che circa il 90% delle ulcere duodenali e l’80% di quelle gastriche sono causate dall’Helicobacter pylori, una rivoluzione che ha trasformato profondamente l’approccio diagnostico e terapeutico a queste patologie.

Quanto è comune l’infezione da Helicobacter pylori?

Se pensi che l’Helicobacter pylori sia raro, potresti sorprenderti: si stima che circa metà della popolazione mondiale ospiti questo batterio nel proprio stomaco. La prevalenza varia notevolmente tra paesi sviluppati (20-30%) e paesi in via di sviluppo (fino all’80%).

La buona notizia? La maggior parte delle persone infette non sviluppa mai sintomi. Tuttavia, per alcune, questo ospite indesiderato può provocare problemi significativi. Infatti, se l’organismo si conserva in equilibrio e le difese immunitarie sono solide, gli effetti patogeni del batterio non causano danni. Il batterio, infatti, produce sostanze in grado di danneggiare le cellule e che possono provocare patologie come, ad esempio, la tanto odiata ulcera.

Chi è a rischio di infezione da Helicobacter pylori?

L’età gioca un ruolo fondamentale, come la maggior parte delle infezioni che si contraggono durante l’infanzia. Negli adulti e nelle nazioni più sviluppate, esiste un “effetto coorte” per cui le persone nate prima degli anni ’70 mostrano tassi più elevati rispetto alle generazioni più giovani nei paesi sviluppati. Perché? Perché sono cresciuti quando le condizioni igieniche erano meno avanzate. Infatti, le condizioni socioeconomiche sono determinanti cruciali: persone con basso reddito, basso livello d’istruzione, e chi vive in ambienti sovraffollati ha un rischio significativamente maggiore.

In generale incidono:

  • Fattori professionali: coloro che lavorano come operatori sanitari (Particolarmente gastroenterologi ed endoscopisti) o operatori dell’infanzia (insegnanti di scuola materna e nido soprattutto)
  • Fattori genetici (predisposizione familiare) o gruppo sanguigno (Alcuni studi suggeriscono una maggiore suscettibilità nei soggetti con gruppo 0)
  • Fattori di salute preesistenti (immunodeficienze)

Come si contrae l’Helicobacter Pylori?

Avrete capito che questi batteri non fanno “dolci” sconti, quindi niente baci sulla bocca con persone infette. È anche vero che non sempre si sa, diciamo che è più facile utilizzare delle precauzioni basiche come non scambiarsi gli spazzolini da denti e lavarsi spesso le mani! Infatti, il batterio si trasmette principalmente attraverso:

  • Contatto diretto con saliva, vomito o feci di persone infette
  • Cibo o acqua contaminati
  • Condivisione di utensili o stoviglie

Le infezioni avvengono spesso durante l’infanzia e, senza trattamento, il batterio può rimanere nello stomaco per tutta la vita.

Quali problemi può causare?

L’Helicobacter pylori è tutt’altro che innocuo per molte persone. Può provocare:

  • Gastrite: un’infiammazione della mucosa gastrica che causa dolore, nausea e indigestione
  • Ulcere peptiche: lesioni dolorose che si formano nella mucosa dello stomaco o del duodeno
  • Cancro gastrico: l’Helicobacter pylori è classificato come cancerogeno di classe I (cioè, sicuramente cancerogeno per l’uomo) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
  • Linfoma MALT (mucosa associated lymphoid tissue)

Quali sono i sintomi da non sottovalutare?

Si tratta spesso di sintomi facilmente confondibili con altre patologie come, per esempio, disturbi digestivi; perciò, bisogna fare attenzione al protrarsi nel tempo dei sintomi e non sottovalutare il problema sottoponendosi alle analisi necessarie. L’infezione da Helicobacter pylori può manifestarsi con:

  • Dolore o bruciore nella parte superiore dell’addome
  • Sensazione di gonfiore dopo i pasti
  • Nausea o vomito
  • Perdita di appetito
  • Frequenti eruttazioni
  • Sensazione di sazietà precoce
  • Perdita di peso inspiegabile
  • Anemia
  • Febbre
  • Vomito con sangue
  • Feci nere

Come si diagnostica l’infezione da Helicobacter?

Presso il nostro laboratorio offriamo diversi test affidabili per rilevare l’Helicobacter Pylori:

Test non invasivi:

  • Test del respiro all’urea: un metodo rapido e indolore che rileva l’attività del batterio analizzando i gas espirati
  • Test delle feci: cerca la presenza di antigeni dell’Helicobacter pylori nelle feci
  • Test sierologico: un semplice prelievo di sangue per rilevare gli anticorpi contro il batterio N.B. questo test non distingue tra infezione attiva e pregressa, pertanto risulta superato.

Test invasivi (richiedono una gastroscopia):

  • Biopsia gastrica: un piccolo campione di tessuto viene prelevato dallo stomaco per l’analisi istologica, la coltura batterica o il test rapido dell’ureasi.

Come si tratta l’infezione?

La buona notizia è che l’Helicobacter pylori può essere efficacemente eliminato nella maggior parte dei casi. Il trattamento standard prevede:

  • Una combinazione di antibiotici diversi
  • Un inibitore della pompa protonica (che riduce l’acidità dello stomaco)
  • In alcuni casi, bismuto (che protegge la mucosa gastrica)

La terapia dura generalmente 7-14 giorni e ha un tasso di successo dell’80-90%. Al termine della terapia antibiotica si esegue un ulteriore esame diagnostico per confermare l’effettiva eliminazione del batterio dall’organismo. La terapia di eradicazione è efficace nella maggior parte dei casi, ma la resistenza agli antibiotici rappresenta una sfida crescente.

Perché è importante diagnosticare e trattare l’Helicobacter Pylori?

Eliminare l’Helicobacter pylori non solo allevia i sintomi, ma riduce significativamente il rischio di:

  • Recidive di ulcere peptiche
  • Complicazioni come sanguinamenti gastrointestinali
  • Sviluppo di cancro gastrico

L’eradicazione del batterio è particolarmente importante per le persone con storia familiare di cancro gastrico o che vivono in aree ad alta incidenza di questa patologia.

Prenotare un test nel nostro laboratorio

Se sospetti di avere un’infezione da Helicobacter pylori o hai sintomi digestivi persistenti, non esitare a contattarci. I nostri specialisti ti guideranno nella scelta del test più appropriato e ti forniranno tutte le informazioni necessarie per affrontare questo problema con serenità.

Ricorda: diagnosticare precocemente l’Helicobacter pylori può fare la differenza per la tua salute digestiva!

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