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Intolleranza al lattosio: come diagnosticarla e curarla

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Le intolleranze alimentari costituiscono un capitolo importante fra le patologie del tubo digerente, e possono causare sintomatologie croniche e difficili da diagnosticare.

Un’intolleranza molto conosciuta e molto diffusa, così come quella al glutine, è rappresentata dall’intolleranza al lattosio, principale zucchero presente nel latte e nei suoi derivati.

L’intolleranza al lattosio è una condizione digestiva comune che si verifica quando il corpo non è in grado di digerire il lattosio. Questo fenomeno deriva dalla carenza o dalla bassa attività della lattasi, l’enzima responsabile della scissione del lattosio in glucosio e galattosio, due zuccheri semplici facilmente assorbibili dall’intestino.

Intolleranza al lattosio: una diagnosi precoce è molto importante

Una diagnosi precoce, quando la problematica si manifesta già in età puerile, fa sì che l’intolleranza non comprometta la salute del bambino; ma anche se si è già in età adulta il problema non è certo da sottovalutare. Può accadere, anche se raramente, che un neonato nasca già con un’intolleranza al lattosio e in tal caso la sintomatologia più evidente sarà data prevalentemente da un mancato aumento di peso, da disidratazione, da episodi frequenti e costanti di vomito, diarrea e conseguente sfogo da pannolino. 

Spesso questa tipologia di intolleranza viene ai bambini nati prematuramente. L’enzima lattasi, infatti, si forma nell’organismo del neonato nelle ultime settimane di gravidanza e per questo motivo, se il bambino nasce prima della data ipotizzata, rischia una forte intolleranza al lattosio.

Quando il problema insorge in età adulta

In molti casi l’intolleranza al lattosio e i suoi sintomi possono verificarsi in età adulta, quando l’enzima lattasi tende per natura a diminuire la sua attività. Appena nato, infatti, il bambino per crescere bene deve consumare molto latte, ricco di calcio, proteine, carboidrati e vitamine, e ha quindi una funzionalità massima dell’enzima incaricato della digestione dello zucchero complesso lattosio, attività che si riduce progressivamente dai 2 ai 12 anni d’età nel 75% della popolazione.

Nel restante 25% la funzionalità dell’enzima lattasi continua a funzionare adeguatamente per tutta la vita, ma in tutti gli altri soggetti la sua attività si riduce gradualmente e non consente più una corretta metabolizzazione del lattosio.

Questo avviene perché tale enzima, che normalmente scinde il disaccaride nei due zuccheri semplici glucosio e galattosio, più facilmente metabolizzabili e digeribili, non riesce più a svolgere correttamente la sua attività, rendendo così l’intestino incapace di digerire il lattosio e dando vita a tutta una serie di problemi di natura intestinale e gastrointestinale che, se non adeguatamente trattati, possono sfociare in malattie o in un disturbo più serio. Il lattosio si crea specificatamente nelle ghiandole mammarie dei mammiferi, per questo motivo non sarà possibile trovarlo in altri alimenti in natura. Possono essere, però, fonti di lattosio alternative alcuni prodotti industriali che implicano l’utilizzo di tale enzima nella fase di lavorazione.

Un fenomeno in crescita?

Negli ultimi anni, si è assistito a un apparente aumento dei casi di intolleranza al lattosio, un trend che potrebbe essere attribuito a una maggiore consapevolezza e a migliori strumenti diagnostici, piuttosto che a un effettivo incremento della prevalenza della condizione. La globalizzazione e i cambiamenti nei pattern alimentari, con un maggiore consumo di prodotti lattiero-caseari, potrebbero aver reso più evidente questa condizione in popolazioni che storicamente consumavano meno latticini.

I sintomi e le manifestazioni dell’intolleranza al lattosio

I sintomi dell’intolleranza al lattosio variano in gravità da persona a persona. Questi sintomi si manifestano tipicamente da 30 minuti a 2 ore dopo il consumo di cibi contenenti lattosio.

Se l’intolleranza è in forma lieve o moderata possono verificarsi vari sintomi fastidiosi ma di scarsa entità, capaci di condizionare una buona qualità della vita ma senza invalidarla, come la digestione lenta, il gonfiore addominale, la nausea, i dolori addominali e allo stomaco, i crampi addominali, le eruttazioni, la stanchezza, la difficoltà di concentrazione e in alcuni casi anche il mal di testa e la comparsa di eruzioni cutanee. Il meteorismo, con conseguente flatulenza, è un altro dei sintomi più diffusi e consiste nella presenza persistente di gas all’interno dell’intestino a causa della presenza nel colon di lattosio non digerito, che per mezzo della flora batterica subisce una fermentazione, diventa acido e quindi si trasforma in gas idrogeno: ecco perché negli intolleranti al lattosio l’idrogeno, che dovrebbe essere espulso normalmente attraverso i polmoni, passa attraverso il colon provocando flatulenza.

Verso una diagnosi chiara

La diagnosi di intolleranza al lattosio si basa su test specifici, anamnesi alimentare e osservazione dei sintomi in seguito all’ingestione di lattosio. Tra i test diagnostici, il breath test (link) al lattosio è uno dei più comuni e affidabili. Questo test misura la quantità di idrogeno nell’espirato dopo aver ingerito una bevanda contenente lattosio. Normalmente, il lattosio dovrebbe essere metabolizzato nell’intestino; tuttavia, se non viene adeguatamente digerito a causa della carenza di lattasi, il lattosio non assorbito viene fermentato dalla flora batterica intestinale producendo idrogeno, che viene trasportato nel flusso sanguigno ed espirato attraverso i polmoni. Un aumento significativo del livello di idrogeno nell’aria espirata dopo l’ingestione del lattosio indica l’intolleranza.

Gestione dell’intolleranza al lattosio

Non esiste una cura per l’intolleranza al lattosio, ma i sintomi possono essere gestiti attraverso modifiche dietetiche, quali la riduzione o l’eliminazione dei prodotti contenenti lattosio dalla dieta. Inoltre, sono disponibili integratori di lattasi che possono essere assunti prima dei pasti per aiutare la digestione del lattosio. Sono inoltre disponibili sul mercato alimenti e bevande privi di lattosio, che offrono alternative per chi soffre di questa condizione.

In sintesi, l’intolleranza al lattosio è una condizione gestibile che richiede attenzione alla dieta e, in alcuni casi, l’uso di supplementi. Con una corretta diagnosi e le opportune modifiche alimentari, le persone con intolleranza al lattosio possono condurre una vita sana e attiva senza rinunciare al piacere di mangiare.

Ricorda, l’assistenza di professionisti sanitari e la ricerca di risorse affidabili sono fondamentali per poter risolvere eventuali problematiche. Inizia con un test per capire la tua condizione: contattaci per informazioni. 

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