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Streptococco di gruppo A: potrebbe essere la causa del tuo mal di gola.

Tampone per diagnosticare streptococco

Ne sentiamo parlare molto spesso, soprattutto in questa stagione. Ma sappiamo davvero cos’è il tanto odiato e temuto Streptococco? In questo articolo ne parliamo in modo approfondito, fornendo anche qualche indicazione sulle terapie e gli esami per diagnosticarlo.

Cos’è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A?

Lo Streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEA o Streptococcus pyogenes) è un batterio gram-positivo (quindi positivo alla colorazione di Gram, una tecnica di laboratorio), che prolifera in particolare nel cavo orale e si trasmette principalmente per via aerea. È responsabile di infezioni come la faringite streptococcica, che colpisce più spesso i bambini in età scolare, e nel 5-15% dei casi anche gli adulti.

Incubazione

Il periodo di incubazione dell’infezione da streptococco è di 4-5 giorni circa, dopo i quali solitamente si manifestano i sintomi caratteristici. Il pericolo di diffusione del batterio e di contagio è superato dopo 24 ore di trattamento antibiotico.

Come si trasmette lo Streptococco?

Lo Streptococco si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con una persona infetta o tramite superfici contaminate. Le modalità principali di trasmissione includono:

  • Tosse e starnuti: quando qualcuno con lo Streptococco tossisce o starnutisce, i batteri si diffondono nell’aria e possono essere inalati da altri.
  • Contatto diretto: toccando oggetti contaminati dal batterio e poi portandosi le mani alla bocca o al naso.
  • Superfici contaminate: Il batterio può sopravvivere su oggetti o superfici, come asciugamani, posate o giocattoli. Toccando queste superfici e poi il viso (bocca, naso o occhi), si può contrarre l’infezione.
  • Condivisione di oggetti personali: Usare oggetti personali di una persona infetta, come bicchieri, spazzolini o utensili, aumenta il rischio di contagio.
  • Trasmissione attraverso ferite: Nel caso di infezioni da Streptococco di tipo A (come la fascite necrotizzante), il batterio può entrare attraverso lesioni cutanee.

Il contatto con le persone infette rappresenta la principale fonte di contagio dell’infezione da Streptococco. Anche gli adulti che si trovano in prossimità dei bambini, (ad esempio insegnanti e genitori), hanno una maggiore probabilità di manifestare la faringite streptococcica.

È utile sapere, inoltre, che il 20-30% dei bambini è portatore sano del batterio: in questi casi lo streptococco è asintomatico, ma è comunque presente nelle vie respiratorie superiori.

Sintomi dello Streptococco

Lo Streptococco di tipo A tipicamente si insedia nelle vie respiratorie superiori, di solito la prima manifestazione è il caratteristico mal di gola da infezione batterica che rende dolorosa la deglutizione.

In generale i sintomi dell’infezione da Streptococco nei bambini comprendono:

  • Tonsille rosse e gonfie (con possibili macchie bianche o strisce di pus);
  • Piccole macchie rosse sul palato (chiamate “petecchie”) e caratteristica lingua “a fragola”
  • Febbre e linfonodi ingrossati nella parte anteriore del collo.

Esistono poi altri sintomi meno comuni, ma sempre riconducibili allo Streptococco di tipo A: mal di testa, mal di stomaco, nausea, vomito, eruzioni cutanee (scarlattina).

Bisogna sottolineare che lo Streptococco non è associato a tosse, laringite o congiuntivite. La presenza di tali sintomi suggerisce invece una possibile infezione virale. Ricordiamo che oltre il 40% delle faringo-tonsilliti è causata da virus con una sintomatologia indistinguibile dalle forme batteriche: è importante rivolgersi al medico per identificare al più presto l’infezione.

Sintomi streptococco negli adulti

Essendo lo streptococco un batterio che colpisce soprattutto i bambini in età scolare, molti si chiedono quali sintomi colpiscano gli adulti. Ci sono effettivamente alcune differenze, anche se i segni principali spesso si sovrappongono. Negli adulti, è più comune che i sintomi siano lievi o confusi con altre infezioni virali, e spesso vengono trascurati rispetto ai bambini, che mostrano sintomi più evidenti. I bambini possono inoltre apparire più irritabili, avere meno appetito e, in alcuni casi, sviluppare un’eruzione cutanea simile alla carta vetrata (la scarlattina), causata da un tipo di streptococco che produce tossine.

Negli adulti, i sintomi più comuni della faringite streptococcica includono mal di gola intenso e improvviso, difficoltà a deglutire, febbre alta, gonfiore delle tonsille (spesso con presenza di placche bianche o giallastre) e ingrossamento dei linfonodi del collo. Altri sintomi possono essere mal di testa, dolori muscolari e affaticamento. In alcune forme di infezione cutanea, come l’erisipela o l’impetigine, possono manifestarsi arrossamenti, lesioni o gonfiori dolorosi sulla pelle.

Complicanze

Lo Streptococco non è mai da sottovalutare in quanto può portare a implicazioni serie. In particolare le complicanze date dallo Streptococco di gruppo A possono essere:

Complicanze precoci

Insorgono durante o subito dopo l’infezione acuta e possono manifestarsi in:

  • Ascessi: possono formarsi attorno alle tonsille o in altre zone infette.
  • Otite media: infezione dell’orecchio medio.
  • Sinusite: infezione dei seni paranasali.
  • Polmonite: infezione dei polmoni.
  • Fascite necrotizzante: infezione molto grave della pelle e dei tessuti sottocutanei, che può portare alla morte dei tessuti.
  • Sindrome da shock tossico streptococcico: malattia rara ma grave che può portare a insufficienza multiorgano.

Complicanze tardive

Insorgono settimane o mesi dopo l’infezione iniziale, e possono causare:

  • Febbre reumatica: una malattia infiammatoria che può colpire il cuore, le articolazioni, la pelle e il sistema nervoso.
  • Glomerulonefrite post-streptococcica: una infiammazione renale benigna in oltre il 95% dei casi: la compromissione renale acuta si risolve in circa due mesi (anche se microematuria nel sedimento urinario può essere riscontrata fino a 1-2 anni dall’esordio della malattia)

La terapia per curare lo Streptococco

La terapia migliore indicata sia per le infezioni lievi, sia per le malattie più gravi da Streptococco di gruppo A si basa su antibiotici beta-lattamici che sono derivati dalla penicillina; in caso di allergia a questo antibiotico è possibile affidarsi a un’altra classe di antibiotici chiamati macrolidi (azitromicina, claritromicina, eritromicina, etc), che può però essere associata a resistenze. Chiaramente è fondamentale affidarsi al proprio medico curante per la prescrizione della terapia più adatta. Ha comunque molta importanza seguire la terapia antibiotica fino al termine, anche se i sintomi sono scomparsi.

Come proteggersi

Proteggersi dallo Streptococco richiede l’adozione di semplici misure igieniche e comportamentali che riducono il rischio di contagio.

  • Lavarsi spesso le mani: è il modo più semplice per evitare di contrarre lo Streptococco.
  • Coprirsi la bocca quando si tossisce o si starnutisce: evita di diffondere i batteri nell’ambiente.
  • Evitare la condivisione di utensili da cucina e cibo: provvedere alla pulizia di tutto ciò che un paziente infetto può avere toccato.
  • Seguire le indicazioni del medico: se si sospetta un’infezione da Streptococco, è importante consultare il medico

Tampone per lo Streptococco

Il metodo più affidabile per diagnosticare la presenza di Streptococco beta emolitico di gruppo A, è la coltura faringea attraverso tampone faringeo. La refertazione richiede circa 48 ore e il risultato esclude falsi negativi e, in caso di positività, si può procedere alla ricerca dell’antibiotico adatto per affrontare la terapia attraverso l’antibiogramma.

Il test rapido per lo Streptococco beta emolitico di gruppo A, eseguito sempre tramite tampone faringeo, permette in pochi minuti di rilevare la presenza o l’assenza del batterio. In caso di positività però, l’antibiogramma non si può effettuare. Il test rapido è utile se si deve ricevere la diagnosi con una certa urgenza.

È possibile effettuare anche un test tramite prelievo venoso: è un test sierologico che si chiama Titolo antistreptolisinico (TAS) e consente di quantificare la concentrazione di antistreptolisina, che è l’anticorpo prodotto dall’organismo per contrastare la streptolisina, una proteina prodotta dagli streptococchi e che ha una azione tossica su molte cellule del corpo umano, provocandone la rottura (lisi).

I livelli di anticorpi contro la streptolisina (TAS) cominciano ad aumentare dopo circa 1-3 settimane dall’infezione da Streptococco, raggiungono un picco massimo dopo 3-5 settimane e si riducono in modo progressivo nei successivi 6-12 mesi. La presenza di valori elevati di TAS è un indicatore di pregressa infezione da Streptococco, e quindi strumento utile nella diagnosi delle complicanze tardive dell’infezione. Nel caso, infatti, si sospetti Malattia Reumatica o Glomerulonefrite Acuta post-Streptococcica, il TAS può costituire un elemento importante di supporto alla diagnosi.

Tutte queste indagini possono essere eseguite presso il nostro laboratorio, quindi se hai il dubbio di aver contratto lo Streptococco contattaci e ti forniremo tutte le indicazioni necessarie.

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