SI AVVISA LA GENTILE CLIENTELA CHE IL LABORATORIO RESTERÀ CHIUSO I GIORNI 27, 31 DICEMBRE E 5 GENNAIO. IL GIORNO 24 DICEMBRE SARÀ APERTO DALLE 7.30 ALLE 12.00

PRELIEVI A DOMICILIO SU APPUNTAMENTO

0523 1631252

Insulina: la chiave che regola la tua energia vitale.

Come diagnosticare l'insulina

In ogni battito del cuore e ogni impulso di energia che usiamo ogni giorno, c’è un protagonista silenzioso. Probabilmente, sentendola nominare, penserai solo a un farmaco per diabetici: in realtà è il nostro “regolatore metabolico” per eccellenza, una molecola fondamentale per la sopravvivenza di ogni cellula. Stiamo parlando dell’insulina.

Ma che cos’è esattamente, e perché ne abbiamo così bisogno?

Insulina: che cos’è?

L’insulina è un ormone proteico prodotto nel pancreas, da cellule specializzate chiamate cellule beta, localizzate all’interno delle Isole di Langerhans. Il suo scopo principale è mantenere in equilibrio la quantità di glucosio (lo zucchero nel sangue), ovvero la fonte primaria di energia che circola nel corpo.

Il Glucosio è un vero e proprio carburante che entra nelle cellule muscolari (adipose e in parte nel fegato) per essere usato. Le cellule, come porte, sono normalmente chiuse per impedire che il glucosio entri senza controllo. A questo punto interviene l’insulina, che si comporta come una chiave: si “attacca alla serratura” (ovvero il recettore insulinico sulla cellula) e apre la porta, permettendo al glucosio di entrare.

Come funziona il rilascio di insulina?

L’insulina non viene prodotta in modo costante, ma segue il nostro comportamento alimentare. Ecco cosa accade nel corpo dopo un pasto:

1 Mangiamo un alimento (soprattutto se ricco di carboidrati): viene digerito e trasformato in glucosio.

2 La glicemia aumenta: il glucosio entra nel sangue e i livelli di zucchero aumentano.

3 Il pancreas interviene: rileva l’aumento della glicemia e rilascia insulina nel sangue

4 Il glucosio entra nelle cellule: l’insulina agisce come una chiave, permettendo al glucosio di entrare nelle cellule, dove viene usato come energia o immagazzinato.

5 La glicemia si normalizza: i livelli di zucchero nel sangue tornano stabili.

Ci sono, poi, due modalità di rilascio dell’insulina:

  • Basale: una piccola quantità continua durante la giornata, anche a digiuno.
  • Picco post-prandiale: un rilascio maggiore subito dopo i pasti.

Il vero ruolo dell’insulina: non solo zuccheri.

L’insulina non controlla solo la glicemia: è l’ormone che costruisce e nutre i tessuti. È definita, infatti, anabolica, proprio perché favorisce la formazione di molecole utili all’energia, ai muscoli e alle nostre riserve. Nello specifico, l’insulina è l’ormone che decide come e dove l’energia viene utilizzata o immagazzinata nel corpo.

Ecco come agisce nei principali organi:

  • Nel fegato: trasforma il glucosio in eccesso in glicogeno, una riserva di energia pronta all’uso, e blocca la produzione di nuovo glucosio.
  • Nel tessuto adiposo: stimola la sintesi e l’accumulo dei grassi, immagazzinando energia. Per questo è spesso collegata all’aumento di peso.
  • Nei muscoli: facilita l’ingresso degli amminoacidi, fondamentali per costruire e riparare il tessuto muscolare.

Insulina e diabete.

Ma se ha tutte queste funzioni positive, perché ne sentiamo parlare sempre associata a condizioni patologiche? Perché i problemi sorgono quando l’insulina non riesce a fare il suo lavoro, in quanto il glucosio rimane nel sangue e causa iperglicemia. Questo può avvenire in due modi principali:

Tipo di diabete e cosa accade

Diabete Tipo 1: Il pancreas non produce insulina.

Diabete Tipo 2: Le cellule non rispondono correttamente all’insulina (insulino-resistenza) o il pancreas non ne produce abbastanza.

In entrambi i casi, il trattamento spesso richiede l’assunzione di un farmaco specifico per sostituire o supplementare l’ormone naturale e ristabilire il corretto equilibrio glicemico (insulina esogena). L’insulina, quindi, è molto più di un semplice regolatore dello zucchero; è colei che dirige il traffico energetico del nostro corpo. Conoscere come agisce è il primo passo per proteggere il metabolismo, controllare la glicemia e ridurre il rischio di diabete.

Che cos’è la sensibilità all’insulina?

La sensibilità all’insulina è un indicatore fondamentale della salute metabolica. Più le cellule sono “sensibili”, meglio l’insulina riesce a fare il suo lavoro.

Ma da cosa dipende questa sensibilità? Le abitudini quotidiane hanno un impatto enorme. Ecco come.

Dimmi cosa mangi…

L’alimentazione è il fattore più diretto, poiché determina la quantità di glucosio che entra nel sangue e, di conseguenza, la risposta insulinica.

  • Eccesso di carboidrati raffinati e zuccheri: mangiare regolarmente grandi quantità di cibi ad alto indice glicemico (pane bianco, dolci, bevande zuccherate, ecc ..) causa rapidi picchi di glucosio nel sangue, costringendo il pancreas a produrre quantità massicce di insulina. Nel tempo, l’esposizione cronica a questi alti livelli di insulina può portare le cellule a “stancarsi” e a ignorare il segnale: è l’inizio dell’insulino-resistenza.

Sicuramente è indispensabile migliorare l’alimentazione privilegiando carboidrati complessi e ricchi di fibre (cereali integrali, legumi, verdure), che rallentano l’assorbimento del glucosio e richiedono una risposta insulinica più contenuta e graduale.

  • Grassi saturi e acidi grassi trans: una dieta ricca di grassi non salutari può interferire direttamente con il modo in cui i recettori dell’insulina (le “serrature” delle cellule di cui parlavamo prima) funzionano, peggiorando l’insulino-resistenza, specialmente nel tessuto muscolare e nel fegato.

Muoviti, muoviti!

L’esercizio fisico è il modo più efficace per migliorare la sensibilità all’insulina:

  • Effetto immediato: durante e subito dopo l’attività fisica, i muscoli usano più glucosio dal sangue, anche senza molta insulina, abbassando rapidamente la glicemia.
  • Effetto a lungo termine: allenamenti regolari, sia aerobici (corsa, nuoto) sia di resistenza (pesi), aumentano l’efficienza delle cellule nel ricevere il glucosio, rendendole più reattive all’insulina.

Questo è uno dei motivi per cui l’attività fisica è consigliata a tutte le età: non si limita a “consumare calorie”, ma innesca una vera e propria riparazione molecolare che rende le cellule del corpo molto più efficienti nell’utilizzare il glucosio e mantiene la sensibilità all’insulina alta, giorno dopo giorno.

Dormi bene e niente stress!

Sonno e stress influenzano la sensibilità all’insulina agendo sulla produzione di altri ormoni. Il sonno insufficiente può causare:

  • Sbilanciamento ormonale: la mancanza cronica di sonno (meno di 7 ore) aumenta i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e peggiora l’insulino-sensibilità. Anche solo poche notti di sonno scarso possono renderci temporaneamente più insulino-resistente, quasi come una persona con prediabete.
  • Aumento della fame: un sonno insufficiente sregola anche gli ormoni della fame, aumentando la grelina (che stimola la fame) e riducendo la leptina (che dà sazietà), portando spesso a scelte alimentari sbagliate (più carboidrati semplici) il giorno dopo.

Lo stress cronico fa male perché:

  • Situazione di stress: il corpo rilascia cortisolo e adrenalina, aumentando il glucosio nel sangue per fornire energia rapida (per la reazione di “lotta o fuga”).
  • Stress continuo: se lo stress è cronico, il corpo è costretto a produrre continuamente glucosio e, di conseguenza, il pancreas deve produrre continuamente insulina per cercare di riportare la glicemia alla normalità (iper-insulinemia). Questo circolo vizioso può causare o peggiorare l’insulino-resistenza.

Come migliorare la sensibilità all’insulina.

Per mantenere una buona sensibilità all’insulina, quindi, devi agire su tutti e tre i fronti:

1 Nutrire il corpo con alimenti a lento rilascio

2 Muoverti per far sì che i muscoli abbiano “fame” di glucosio

3 Migliorare il sonno ed evitare lo stress cronico per evitare picchi ormonali non necessari.

Che cos’è l’insulino-resistenza?

Abbiamo detto che l’insulina è come una chiave e le nostre cellule sono come porte dotate di serrature. Riassumiamo quanto detto in tre casistiche, per comprendere meglio il comportamento di questo ormone.

In condizioni normali: dopo aver mangiato, l’insulina viene rilasciata dal pancreas, agisce come una chiave e “sblocca” le porte delle cellule, permettendo al glucosio (lo zucchero derivato dal cibo) di entrare per essere usato come energia o immagazzinato.

In insulino-resistenza: le “serrature” delle cellule diventano arrugginite o danneggiate e non rispondono più con efficienza alla chiave (insulina). Il glucosio fa fatica a entrare, e la sua concentrazione nel sangue (glicemia) inizia ad aumentare.

In iperinsulinemia: il pancreas aumenta il carico di lavoro e rilascia quantità sempre maggiori di insulina, cercando di forzare l’ingresso del glucosio. Questo stato di eccesso cronico di insulina è chiamato iperinsulinemia ed è spesso il primo segno misurabile di resistenza. Finché il pancreas riesce a compensare producendo abbastanza insulina, la glicemia rimane normale. Ma se lo sforzo continua per anni, le cellule pancreatiche possono esaurirsi, portando all’aumento della glicemia e, infine, al diabete di tipo 2.

Cause e fattori di rischio principali dell’insulino resistenza.

Le cause dell’insulino-resistenza possono essere tante, ma i fattori legati allo stile di vita giocano il ruolo più determinante.

Insulino-resistenza per lo stile di Vita.

  • Eccesso di peso corporeo e grasso addominale: l’accumulo di grasso viscerale (attorno agli organi interni) è fortemente associato all’insulino-resistenza. Questo grasso rilascia molecole che promuovono l’infiammazione, la quale interferisce direttamente con il segnale dell’insulina.
  • Dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati: un apporto cronico di alimenti ad alto indice glicemico (dolci, bevande zuccherate, pane e pasta bianchi) richiede picchi costanti di insulina, che alla lunga rende le cellule meno sensibili.
  • Inattività fisica: la mancanza di esercizio fa perdere ai muscoli la loro efficienza nell’assorbire il glucosio.
  • Sonno e stress cronico: la privazione del sonno e lo stress prolungato aumentano i livelli di cortisolo, ormone che agisce in modo opposto all’insulina, peggiorando la resistenza.

Insulino-resistenza per condizioni associate.

  • Sindrome metabolica: l’insulino-resistenza è un elemento centrale di questa sindrome, che include anche obesità addominale, ipertensione, alti trigliceridi e basso colesterolo HDL (colesterolo buono)
  • Sindrome dell’ovaio policistico (pcos): spesso è presente una forte componente di insulino-resistenza.
  • Fattori genetici: la predisposizione genetica può aumentare la probabilità di sviluppare questa condizione.

Sintomi dell’insulino-resistenza e conseguenze.

L’insulino-resistenza nelle fasi iniziali è spesso asintomatica. I sintomi tendono a manifestarsi solo quando l’iperinsulinemia è molto avanzata e il corpo inizia ad avere difficoltà a mantenere la glicemia stabile. Quindi come possiamo accorgercene?

Sintomi comuni (dovuti ad alti livelli di insulina)

  • Aumento di peso (soprattutto nella zona addominale)
  • Fame eccessiva e/o rapida dopo i pasti
  • Stanchezza, sonnolenza (soprattutto dopo i pasti)
  • Difficoltà di concentrazione
  • Problemi dermatologici (come l’Acanthosis nigricans)
  • Livelli elevati di Trigliceridi

Conseguenze a lungo termine.

  • Diabete di tipo 2 (per esaurimento del pancreas)
  • Malattie cardiovascolari (arterie rigide, aterosclerosi)
  • Steatosi epatica non alcolica (fegato grasso)
  • Ipertensione arteriosa
  • Sindrome dell’ovaio policistico (pcos)
  • Dislipidemia (alterazione dei grassi nel sangue)

Come capire se si è insulino-resistente: le analisi da fare.

L’insulino-resistenza può essere diagnosticata con esami del sangue specifici:

  1. Glicemia e insulina a digiuno. Un semplice prelievo per misurare i livelli di glucosio e insulina dopo 8 ore di digiuno.
  2. Indice HOMA-IR. Un calcolo matematico che combina i valori a digiuno ed è l’indicatore più comune per la resistenza all’insulina. Se i valori sono elevati, c’è resistenza.
  3. Curva glicemica e insulinemica. Si tratta di un test approfondito che misura glicemia e insulina a intervalli regolari dopo l’assunzione di una soluzione di glucosio. È noto soprattutto in gravidanza, quando viene eseguita la curva da carico di glucosio, ma è utile anche per valutare il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina in altre situazioni.

Come curare l’insulino-resistenza.

Il trattamento consiste nel ripristino della sensibilità delle cellule. Il più efficace quello che combina 4 fattori dello stile di vita che abbiamo visto in precedenza:

1 Dieta mirata: ridurre drasticamente zuccheri aggiunti e carboidrati raffinati. Privilegiare carboidrati complessi (cereali integrali), proteine magre, grassi sani e un’abbondanza di fibre (frutta e verdura), che aiutano a stabilizzare la glicemia.

2 Attività fisica regolare: l’esercizio, soprattutto quello che combina allenamento di resistenza (pesi) e cardio, è il rimedio più potente. Mette i muscoli in condizione di assorbire il glucosio in modo insulino-indipendente.

3 Controllo del peso: anche una modesta perdita di peso (5-10% del peso corporeo) può migliorare significativamente la sensibilità all’insulina, in particolare riducendo il grasso viscerale.

4 Sonno e stress: dare priorità al sonno di qualità (7-9 ore a notte) e integrare tecniche di riduzione dello stress (come meditazione, yoga) per abbassare i livelli di cortisolo.

Analisi senza attese a Piacenza.

Realab è un laboratorio di analisi cliniche e microbiologiche, dove verrai accolto da professionisti qualificati con un approccio multidisciplinare e attento alle tue esigenze di salute. Siamo aperti tutti i giorni dalle 7:30 alle 10:00, anche il sabato, e non è necessaria la prescrizione medica per i prelievi. Garantiamo risultati rapidi, precisi e affidabili.

Scopri tutti i nostri esami.

Il nostro laboratorio interno è un grande vantaggio rispetto ai centri che offrono solo il punto prelievo: ci permette di fornire esiti velocemente, anche per test urgenti, e, grazie alla collaborazione con partner specializzati, possiamo gestire anche analisi ed esami particolari con la massima efficienza.

Vieni a trovarci per:

– effettuare una valutazione completa del profilo ormonale e metabolico

– impostare l’eventuale terapia farmacologica

– pianificare un regime alimentare personalizzato che aumenti la sensibilità all’insulina e gestisca il peso corporeo.

Per tutte le informazioni riguardanti gli esami ematici per queste patologie,

CONTATTA REALAB.

Condividi
Facebook
Pinterest
WhatsApp
Email
Stampa

Navigazione

Blog

Altri post blog