Quante volte avete sentito parlare di cortisolo negli ultimi tempi? Sicuramente spesso, dal momento che è definito l’”ormone dello stress” e, proprio lo stress, è una delle problematiche che affligge la nostra società, spesso con ripercussioni anche gravi.
Ovviamente la sua funzione è molto più complessa e vitale, e in questo articolo ne parleremo in modo approfondito.
Cos’è il Cortisolo?
Il cortisolo è un ormone fondamentale, che svolge un ruolo centrale nella nostra salute, in particolare nella risposta allo stress.
Si tratta di un glucocorticoide, un ormone steroideo prodotto dalle ghiandole surrenali, che si trovano sopra i reni. La sua secrezione è regolata da un complesso sistema di comunicazione tra il cervello e le surrenali, noto come Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA).
Il Meccanismo di Azione (Asse HPA)
L’asse HPA (o asse ipotalamo–ipofisi–surrene) è un sistema di regolazione ormonale fondamentale che coordina la risposta dell’organismo allo stress e contribuisce a mantenere l’equilibrio interno (omeostasi).
In sostanza quando il corpo percepisce uno stress (fisico, emotivo o mentale), l’Asse HPA si attiva: l’Ipotalamo libera l’ormone di rilascio della corticotropina (CRH) e l’ipofisi stimolata dal CRH, rilascia l’ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il surrene, stimolato dall’ACTH, produce e rilascia il cortisolo nel sangue.
In condizioni normali, l’aumento di cortisolo innesca un meccanismo di feedback negativo che dice all’ipotalamo e all’ipofisi di spegnersi, riportando i livelli alla normalità.
Il feedback negativo è la difesa naturale del corpo ed è vitale perché:
- Mantiene l’equilibrio (Omeostasi): assicura che l’aumento di cortisolo in risposta allo stress sia temporaneo e che i livelli non rimangano elevati troppo a lungo.
- Protegge il corpo: livelli di cortisolo cronicamente alti possono portare a gravi problemi di salute (come l’immunosoppressione, l’aumento di peso, problemi del sonno e atrofia muscolare).
In sintesi, l’aumento del cortisolo innesca il feedback negativo che agisce come un termostato: quando la temperatura (livello di cortisolo) è troppo alta, il termostato (cortisolo) si spegne per farla scendere.
Il Ritmo Circadiano del Cortisolo
Il ritmo circadiano del cortisolo è l’andamento giornaliero della secrezione di cortisolo, regolato dall’asse HPA e sincronizzato con il ciclo sonno–veglia. È uno dei ritmi ormonali più importanti per il funzionamento fisico e mentale.
Il rilascio del cortisolo segue, quindi, un ritmo molto preciso. Vediamolo nel dettaglio.
Andamento nelle 24 ore
Notte (22:00 – 02:00)
- Livelli di cortisolo minimi
- Favorisce:
- sonno profondo
- riparazione tissutale
- attività del sistema immunitario
- L’asse HPA è quasi silente
Fase pre-risveglio (02:00 – 06:00)
- Inizia una graduale risalita
- Preparazione fisiologica al risveglio:
- aumento glicemia
- attivazione cardiovascolare
- Regolata dall’orologio biologico centrale (nucleo soprachiasmatico)
Risveglio e Cortisol Awakening Response (CAR) – 30/45 minuti dopo il risveglio
- Picco massimo giornaliero
- Aumento del 50–70% rispetto al valore al risveglio
Funzioni:
- vigilanza
- attenzione
- energia mentale
- capacità di affrontare stress e richieste cognitive
Il CAR è un indicatore molto studiato dello stato dell’asse HPA.
Mattina (08:00 – 12:00)
- Livelli alti ma in discesa
- Supporta:
- concentrazione
- memoria
- metabolismo dei nutrienti
- È il momento di massima efficienza cognitiva per molte persone
Pomeriggio (12:00 – 18:00)
- Progressiva riduzione
- L’organismo passa da modalità “attiva” a “di mantenimento”
- Stress acuto può causare picchi transitori
Sera (18:00 – 22:00)
- Cortisolo basso
- Necessario per:
- rilascio di melatonina
- addormentamento
- Cortisolo alto in questa fase → insonnia
Concentrarsi sugli effetti negativi dello stress cronico può far sembrare il cortisolo un “cattivo” assoluto, ma in realtà è un ormone essenziale per la sopravvivenza e per il corretto funzionamento quotidiano del corpo.
Il cortisolo serve principalmente a mantenere l’omeostasi (l’equilibrio interno) e a preparare l’organismo a reagire alle sfide.
Funzioni più importanti del cortisolo
Come anticipato le funzioni del cortisolo sono diverse e molto importanti, non solo legate alla regolazione dello stress.
Il Meccanismo “Lotta o Fuga” (Stress Acuto)
Questa è la funzione più conosciuta. Quando percepisci una minaccia, il cortisolo agisce in pochi secondi per salvarti:
- Aumenta rapidamente la disponibilità di energia. Stimola la gluconeogenesi epatica (la produzione di nuovo glucosio) e rilascia grassi e proteine nel flusso sanguigno. In pratica, fornisce il “carburante” necessario ai muscoli per correre o combattere.
- Aumenta temporaneamente la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca spingendo così il sangue velocemente ai muscoli e al cervello, aumentando la prontezza e la vigilanza.
- Sopprime i processi corporei non essenziali in quel momento, come la digestione, la crescita e la riproduzione, per concentrare tutte le risorse sull’emergenza.
Regolazione del metabolismo
Il cortisolo è fondamentale per il metabolismo energetico anche in assenza di stress nella gestione della Glicemia, perchéassicura che i livelli di glucosio nel sangue rimangano stabili e sufficienti tra i pasti, impedendo l’ipoglicemia.
Azione antinfiammatoria e immunitaria
Il cortisolo è il più potente agente antinfiammatorio naturale del corpo, infatti gestisce il Controllo dell’Infiammazione: dopo un infortunio o l’attacco di un agente patogeno, il cortisolo agisce per limitare e placare la risposta infiammatoria eccessiva, prevenendo danni ai tessuti sani. Questa è la ragione per cui i medici usano farmaci analoghi al cortisolo (corticosteroidi) per trattare allergie gravi, asma e malattie autoimmuni.
Mantenimento del Ciclo Sonno-Veglia
Il cortisolo è un regolatore chiave del tuo orologio biologico:
- Al risveglio i suoi livelli raggiungono il picco (circa 30 minuti dopo il risveglio), contribuendo a farti sentire sveglio, vigile e pieno di energia per affrontare la giornata.
- Regola la pressione sanguigna contribuendo a mantenere il tono vascolare (la tensione delle pareti dei vasi) e la pressione arteriosa, specialmente al mattino, evitandoti cali di pressione.
In sintesi, il cortisolo è un ormone vitale che ci permette di svegliarci, gestire l’energia, combattere le infezioni e sopravvivere alle emergenze. I problemi sorgono solo quando il sistema non riesce a spegnersi e i suoi livelli rimangono alti a causa dello stress cronico.
I danni dell’eccesso cronico
Quando lo stress diventa permanente e i livelli di cortisolo rimangono persistentemente elevati, si crea uno squilibrio che può portare a gravi conseguenze per la salute.
Ecco uno schema riassuntivo delle problematiche che possono creare i livelli alti di cortisolo:
| Area Corporea | Effetti dell’Eccesso di Cortisolo Cronico |
| Metabolismo e Peso | Aumento di peso, soprattutto grasso addominale (viscerale). Maggiore rischio di insulino-resistenza e sindrome metabolica. |
| Sonno e Umore | Insonnia, risvegli notturni, stanchezza cronica (soprattutto al mattino). Ansia, irritabilità e, nel lungo termine, possibile contributo alla depressione. |
| Sistema Immunitario | Immunodepressione, che rende l’organismo più vulnerabile a infezioni e malattie. |
| Salute Cerebrale | Difficoltà di concentrazione, “nebbia mentale” e danni all’ippocampo (area coinvolta nella memoria). |
| Struttura Fisica | Perdita di massa muscolare (effetto catabolico) e indebolimento osseo fino all’osteoporosi. |
Livelli cronicamente elevati possono portare a condizioni cliniche come la Sindrome di Cushing, una condizione clinica causata appunto da un’esposizione prolungata a livelli eccessivi di cortisolo nell’organismo. Al contrario, livelli cronicamente bassi possono indicare condizioni come la Malattia di Addison o stadi avanzati di burnout.
Strategie per bilanciare il cortisolo naturalmente
Bilanciare naturalmente i livelli di cortisolo significa soprattutto riequilibrare l’asse HPA e il ritmo circadiano, più che “abbassare” l’ormone in modo forzato. Fortunatamente, lo stile di vita ha un impatto enorme e alcune best practice possono influire sulla regolazione dell’Asse HPA:
- Priorità al sonno: mantenere una routine di sonno regolare. Il sonno è il momento in cui il cortisolo deve scendere al minimo per “resettare” il sistema.
- Tecniche di rilassamento: praticare regolarmente la meditazione, la mindfulness o la respirazione profonda aiuta a spegnere il sistema nervoso simpatico (attivo nello stress) e attivare il parasimpatico (rilassamento).
- Esercizio moderato: l’attività fisica regolare (camminata, yoga, nuoto) è un ottimo espediente per lo stress. Attenzione: Allenamenti di resistenza eccessivamente intensi e prolungati possono paradossalmente aumentare il cortisolo nel breve periodo.
- Alimentazione equilibrata: consumare carboidrati complessi (cereali integrali) e grassi sani (Omega-3) per stabilizzare la glicemia ed evitare picchi ormonali. Limitare l’eccesso di caffeina e zuccheri raffinati.
Come si misura il cortisolo
La misurazione del cortisolo è uno strumento diagnostico fondamentale per valutare la funzionalità dell’Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA) e identificare squilibri ormonali.
È importante sapere che, a causa del suo ritmo circadiano, la tempistica e la modalità di prelievo sono cruciali per l’interpretazione dei risultati.
I metodi principali utilizzati per la misurazione del cortisolo sono:
Cortisolo plasmatico
Questo è il metodo più comune in ambito ospedaliero e diagnostico.Lo scopo di questo esame è quello di misurare i livelli totali di cortisolo nel sangue in un momento specifico.
- Tempistiche:
Mattino (Tra le 8:00 e le 9:00): in questo momento ci si aspetta il picco di cortisolo. Un valore basso al mattino può suggerire insufficienza surrenalica (es. Malattia di Addison).
Sera (Tra le 16:00 e la Mezzanotte): i livelli dovrebbero essere molto bassi. Un livello elevato in questo momento è spesso un indice di perdita del ritmo circadiano e può suggerire l’ipercortisolismo (es. Sindrome di Cushing).
- Limiti: La misurazione riflette solo un istante nel tempo ed è facilmente influenzata da stress acuto, farmaci (soprattutto contraccettivi orali o corticosteroidi) o dall’ansia legata al prelievo stesso (il cosiddetto “effetto camice bianco”).
Cortisolo libero urinario delle 24 Ore
Questo test è considerato il “gold standard” per la diagnosi di ipercortisolismo (eccesso di cortisolo).Ha come obiettivo quello di misurare la quantità totale di cortisolo libero (la forma biologicamente attiva) che viene escreta nelle urine nell’arco di un’intera giornata.
Il paziente raccoglie tutte le urine prodotte nell’arco di 24 ore in un contenitore speciale, e l’esame restituisce una media dei livelli di cortisolo di un’intera giornata, neutralizzando le fluttuazioni orarie e l’impatto dello stress momentaneo.
Cortisolo salivare
Quello salivare è l’esame più utilizzato (soprattutto in ambito clinico e di ricerca) perché è semplice, affidabile e fisiologicamente molto informativo, in particolare per valutare ritmo circadiano e asse HPA. Il cortisolo nella saliva rappresenta la frazione libera e biologicamente attiva dell’ormone.
- Scopo: Misurare il cortisolo libero (non legato alle proteine) direttamente nei tessuti, che riflette meglio la quantità di ormone biologicamente attivo disponibile per le cellule.
- Tempistiche: È particolarmente utile per valutare l’andamento del ritmo circadiano, con prelievi multipli: al risveglio, a mezzogiorno, nel tardo pomeriggio e, soprattutto, a mezzanotte.
- Vantaggi: Il prelievo può essere fatto facilmente a casa, riducendo l’ansia da prelievo e fornendo un profilo più fedele del ritmo giornaliero. Il campione di mezzanotte è il più sensibile per diagnosticare la Sindrome di Cushing (dove il cortisolo non scende la sera).
Cortisolo nel capello
Questo è un metodo più recente, utilizzato principalmente in contesti di ricerca o di medicina funzionale.
- Scopo: Valutare l’esposizione al cortisolo su un periodo di tempo prolungato (da 1 a 3 mesi), fornendo un indicatore dello stress cronico.
- Procedura: Si analizza un segmento di capelli (solitamente i primi 3 cm partendo dal cuoio capelluto, che rappresentano circa 3 mesi di crescita).
- Vantaggi: Essendo incorporato nella matrice del capello, il cortisolo non è influenzato dalle fluttuazioni orarie o acute.
Test funzionali
Oltre alle misurazioni di base, per confermare una diagnosi di squilibrio si utilizzano test dinamici. Si tratta di veri test funzionali endocrinologici, cioè quelli che stimolano o sopprimono l’asse HPA per valutarne l’integrità e la regolazione.
Test di Soppressione con Desametasone (DXM)
Viene effettuato per diagnosticare l’ipercortisolismo (Cushing). Si somministra il Desametasone (un glucocorticoide sintetico) la sera. Nelle persone sane, questo dovrebbe sopprimere la produzione di ACTH e, di conseguenza, il cortisolo mattutino. Se il cortisolo non scende, l’Asse HPA è disregolato.
Test di Stimolazione con ACTH (Synacthen Test)
Questo test diagnostica l’insufficienza surrenalica. Si inietta l’ACTH sintetico e si misura la risposta del cortisolo. Se le surrenali sono sane, la produzione di cortisolo aumenterà significativamente; se sono danneggiate (Addison), la risposta sarà minima o assente.
È molto importante che l’interpretazione di qualsiasi test del cortisolo debba essere sempre eseguita da un medico endocrinologo, poiché i risultati devono essere correlati ai sintomi clinici e alla storia medica del paziente.
Terapia farmacologica
La terapia farmacologica relativa al cortisolo è complessa e si concentra principalmente su due obiettivi opposti: sostituire il cortisolo quando è insufficiente, bloccarlo/sopprimerlo quando è in eccesso.
Terapia sostitutiva (per carenza di cortisolo)
Questa terapia è necessaria quando il corpo non produce abbastanza cortisolo, una condizione nota come insufficienza surrenalica. La forma più grave è la Malattia di Addison (insufficienza primaria).
Farmaci principali:
- Idrocortisone (Hydrocortisone): è il farmaco di scelta perché è chimicamente identico al cortisolo naturale (è un glucocorticoide a breve durata d’azione).
- Prednisone/Desametasone: sono glucocorticoidi sintetici a lunga durata d’azione e possono essere usati, anche se l’Idrocortisone è preferito per la sua somiglianza con l’ormone endogeno.
- Fludrocortisone (Mineralcorticoide): spesso necessario in aggiunta, specialmente nell’insufficienza surrenalica primaria, perché agisce sull’equilibrio idrico e salino, funzione che è compromessa quando anche l’aldosterone è carente.
Gestione dello Stress
Nei pazienti con insufficienza surrenalica, in situazioni di stress fisico o malattia (febbre, traumi, interventi chirurgici), è fondamentale aumentare temporaneamente la dose di idrocortisone (il cosiddetto stress dosing), poiché il corpo non è in grado di produrre autonomamente il cortisolo necessario per far fronte all’emergenza.
Terapia per ipercortisolismo (per eccesso di cortisolo)
Questa terapia è finalizzata a ridurre o bloccare la produzione o l’azione del cortisolo, principalmente nel trattamento della Sindrome di Cushing (una patologia causata da un eccesso cronico di cortisolo).
Farmaci inibitori della Steroidogenesi (riduzione della produzione)
Questi farmaci agiscono direttamente sulle ghiandole surrenali o sui meccanismi enzimatici che producono il cortisolo:
- Ketoconazolo: È spesso uno dei primi farmaci utilizzati. Blocca gli enzimi coinvolti nella sintesi del cortisolo.
- Metirapone (Metyrapone): Agisce bloccando l’enzima chiave (11-beta idrossilasi) necessario nella fase finale della sintesi del cortisolo.
- Osilodrostat: Un inibitore più selettivo dell’11-beta idrossilasi, utilizzato per normalizzare i livelli di cortisolo nel sangue.
Farmaci Neurotrasmettitori
I farmaci che agiscono sui neurotrasmettitori non “curano” direttamente il cortisolo, ma modulano i circuiti cerebrali che regolano lo stress e quindi influenzano indirettamente l’asse HPA (ipotalamo–ipofisi–surrene). In altre parole, agiscono a monte, sul cervello e riducono l’iperattivazione cronica che mantiene alto il cortisolo. Tra questi ci sono Cabergolina o Pasireotide. Vengono utilizzati quando la Sindrome di Cushing è causata da un tumore dell’ipofisi (Malattia di Cushing). Questi farmaci mirano a ridurre il rilascio di ACTH da parte del tumore, diminuendo a cascata la stimolazione delle surrenali.
Antagonisti del recettore dei Glucocorticoidi
Questi farmaci agiscono bloccando i recettori del cortisolo sulle cellule, impedendo all’ormone di esercitare i suoi effetti anche se è presente in eccesso. Parliamo principalmente del Mifepristone, un potente antagonista che può migliorare rapidamente le manifestazioni cliniche dell’ipercortisolismo (come la glicemia elevata), ma non riduce la quantità di cortisolo circolante.
Uso terapeutico degli analoghi
È importante notare che la terapia farmacologica più diffusa che coinvolge i glucocorticoidi non riguarda la correzione di squilibri endocrini, ma l’uso dei farmaci per i loro potenti effetti antinfiammatori e immunosoppressivi.
Farmaci come Prednisone, Desametasone, Betametasone sono utilizzati per usi comuni: asma, allergie gravi, malattie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus), trapianti d’organo (per prevenire il rigetto) e per trattare infiammazioni localizzate (es. pomate dermatologiche).
Nel nostro laboratorio eseguiamo sia l’esame del cortisolo plasmatico che del cortisolo urinario 24 h:
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